ASPERSIONE
Tenendo presente il tema delle nuvole
come generatrici di acqua,
Aspersione
cerca di comunicare allo spettatore un messaggio immediato
di serenità, che si sviluppa in tre stadi.
Metafora della leggerezza e
della precarietà dell'esistere, le nuvole occupano un ruolo
predominante all'interno dell'opera in cui, attraverso la
visione concettuale dell'autore, si è portati a condividere
una visione della terra vista dall'alto, in cui le nuvole
diventano protagoniste di un processo che si sviluppa sotto
i nostri occhi.
Dall'alto la terra, di colore
rosso, quasi a voler evocare uno scenario di guerra e di
odio sceso sul genere umano.
Tutto ciò che è negativo per
l'umanità viene catturato ed asperso dalle nuvole che,
muovendo da un colore rosa intenso nel primo stadio,
raccolgono ciò che è negativo per gli esseri umani,
trasformandone il contenuto, per poi stingersi e
raggrupparsi nel secondo stadio, infine moltiplicandosi e
piovigginando attraverso un divino pink fluid una rinnovata,
rosea visione dell'intero pianeta.
La struttura dell'opera
consente una visione singola oppure unitaria; ogni nuvola
partecipa infatti a questo processo di cattura ed
aspersione.
Ogni stadio attiva un
processo di purificazione che si trasmette sull'umanità.
Le gocce che cadendo
infondono un ritrovato ottimismo sembrano evocare il gesto
liturgico della benedizione che discende sui fedeli.
Come l'incenso, le nuvole
disperdono, attraverso il fluido rosa, una pace ritrovata
che scende sull'umanità.
L'importanza dell'acqua come
fonte di vita assume in questo contesto una doppia valenza,
legata ad un augurio di serenità, in contrasto con gli
eventi negativi da cui quotidianamente ci sentiamo
coinvolti.
La scelta dell'autore di non
imporre un punto di vista univoco riflette la visione
effimera ed istantanea dell'opera, che instaura con
l'osservatore un rapporto sempre mutevole, mai identico a se
stesso, come è appunto la natura delle nuvole.
Immagine e colore concorrono
a creare una nuova visione del mondo che si articola
velocemente, così da comunicare bellezza e felicità,
tranquillità e gioia, purificandoci dagli eventi della
realtà quotidiana mediante una visione sempre flessibile.
Elena Gradini
14 novembre 2009 |